Il Convento di Via Cairoli – detto anche “Convento di S. Fedele in Urbe” e “Casa di accoglienza” – è stato voluto appunto come casa di accoglienza dall’allora Ministro generale, fr. Pasquale Rywalski, e suo Definitorio nel 1978. La gestione, fin dall’inizio, fu affidata alla Provincia di Milano con una convenzione. La sua finalità è descritta dalla convenzione stessa in questi termini: “La casa resta generalizia a tutti gli effetti e ha lo scopo principale di offrire l’ospitalità a tutti i frati di passaggio per Roma”. L’ospitalità è stata poi estesa anche ai parenti stretti dei frati della fraternità, della Curia generale, del Collegio internazionale, ai sacerdoti e religiosi di altre congregazioni. La sua vicinanza alla stazione Termini e la collocazione, lo rende assai adatto all’accoglienza. Gli spazi principali sono rappresentati da: la cappella, la sala da pranzo con l’annessa cucina, alcune sale di lettura, una sala di riunione, un giardino interno e una trentina di stanze, alcune delle quali occupate dai membri della fraternità, le altre a disposizione degli ospiti.